in questi carburatori si usavan valvole cromate per evitare l'incollaggio in decelerazione : controlla se hai la valvola gas cromata e
se il corpo ove scorre nn sia deformata eo senza denti
tratto da manuale dellorto:
con procedure particolari.
In altre versioni (Dell’Orto serie
VH..., ove V sta per “Valve”) l’elemento
è piano, con alette di guida o
estremità arrotondate studiate per
ridurre al minimo i trafilamenti, come
per esempio nei Dell’Orto VHSD,
nel quale, tuttavia, il diffusore
riportato ha soltanto funzioni aerodinamiche
(perché la valvola è guidata
nel corpo). Per carburatori di
motori a quattro tempi la depressione
in aspirazione, a gas chiuso, può
raggiungere valori relativamente
elevati e tenere premuta la valvola
contro la sua sede.
Il fenomeno è sensibile per carburatori
di grande diametro, nei quali la
forza che “incolla” la valvola può
diventare tanto elevata (se in sede di
progettazione non vengono studiati
gli accorgimenti per ridurre l’attrito)
da bloccare la stessa, in fase di chiusura
del gas, tenendo quindi il motore
accelerato anche se il pilota ha
rilasciato il comando.
Per eliminare sia i fenomeni d’usura
(e quindi di trafilamento) sia quelli
di “incollaggio” della valvola gas,
questi elementi vengono dunque
sottoposti a trattamenti superficiali
che migliorano la durezza del materiale
e la scorrevolezza dell’accoppiamento,
come per esempio avviene
con le valvole in ottone cromato.
Spesso, in unione a questi accorgimenti
costruttivi, si utilizzano anche
molle di richiamo leggermente
più rigide (ne esistono diverse a ricambio),
proprio per favorire il ritorno
in chiusura della valvola stessa.
Dal momento però che la rigidezza
della molla determina lo sforzo
di apertura da parte del pilota, è
buona norma scegliere valvole più
scorrevoli prima di intervenire sulle
molle di contrasto.
Le valvole definite “piatte” consentono
di ridurre, in una certa misura,
le turbolenze che interessano il flusso
d’aria che passa sotto la valvola
stessa proprio perché quest’ultima
si configura come un ostacolo più
breve nella direzione di movimento
del flusso medesimo.
Anche per questo genere di valvole
vengono attentamente valutati i
problemi connessi alla tenuta in fase
di chiusura con superfici dotate
di riporti di cromo per ridurre l’usura.
I vantaggi ottenibili in termini di
deflessione della vena fluida, con
una valvola di larghezza ridotta, sono
tuttavia controbilanciati dalla
necessità di risolvere il problema
del posizionamento dei fori di “progressione”
che servono ad erogare il
combustibile quando, al variare
dell’apertura del gas, si verifica la
progressiva transizione dal funzionamento
del circuito del minimo a
quello del massimo e viceversa.
Questi fori sono ricavati a valle dello
spruzzatore principale (massimo)
ma per funzionare, vedremo in seguito,
devono trovarsi comunque al
di sotto del margine della valvola
gas. Se questa è molto stretta, è
chiaro che tali fori verranno a trovarsi
a ridosso dello spruzzatore
principale (che pure è sotto la valvola)
rendendo più complesso l’approccio